Se la tua azienda è una SRL, e per due esercizi di seguito ha superato uno dei 3 limiti sotto descritti:
- attivo patrimoniale superiore a 4 milioni di Euro
- ricavi superiori a 4 milioni di Euro
- una media annua di dipendenti superiore a 20 unità
allora rientrerai nell’obbligo di avere un revisore dei conti.
Il “Nuovo Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza”, che prende forma dalla Legge 155 del 2017 approvata in via definitiva con decreto dal consiglio dei ministri il 10 gennaio 2019 è stato concepito con lo scopo di prevenire le crisi e l’insolvenza delle imprese e contiene l’introduzione della procedura di “allerta”, rivolta a fare affiorare in via preventiva l’emersione della crisi, con l’obiettivo del risanamento dell’impresa. Di fatto, anche le piccole imprese che superano le nuove soglie dimensionali saranno obbligate a istituire l’organo di controllo e obbligate ad avere un revisore dei conti.
Ciò porta a un innovativo e diverso approccio alla gestione delle imprese. Gli Amministratori e il Revisore dei conti devono periodicamente valutare la sostenibilità finanziaria; gli squilibri dovranno essere rilevati attraverso appositi indici che diano evidenza della sostenibilità dell’impresa. In funzione di queste considerazioni, diventa strategico dotarsi di strumenti di analisi e monitoraggio, con modelli di pianificazione economico – finanziaria, per effettuare per tempo le opportune e necessarie azioni correttive. Non si tratta solo di verificare indici a consuntivo per esempio solo sui bilanci storici, ma serve impostare e dimostrare di avere monitorato costantemente l’azienda anche tramite indicatori qualitativi che riescano ad evidenziare particolari scostamenti.
Diventa quindi importante utilizzare strumenti di controllo e programmazione quali i budget previsionali economici e finanziari, la pianificazione di cash flow con l’aggiunta anche di cruscotti aziendali con indicatori chiave, KPI (Key Performance Indicators). Inoltre, servirà monitorare regolarmente l’andamento aziendale per verificare gli scostamenti tra preventivato ed effettivo con sistemi di controllo che riescano sempre a fare vedere come muoversi per una maggiore sostenibilità, utilizzando indici qualitativi per esempio utilizzando strumenti per la verifica della strategia aziendale come la Balanced Scorecard.
Ciò comporterà ad attrezzarsi con sistemi di controllo e di governo dell’Impresa che riescano sempre a fare vedere come muoversi per essere sempre sostenibile finanziariamente.
Direzionale software, applicativo integrato nel nostro ERP Silver Lake Enterprise ma anche facilmente configurabile con gestionali di diversa natura, permette tramite modelli precablati di ottenere precise informazioni che soddisfano anche queste nuove richieste.
Credit Crunch e Imprese da gennaio 2021
I nuovi parametri di default operativi a partire da gennaio 2021 determineranno con tutta probabilità ulteriori strette creditizie con maggiori difficoltà di accesso al credito per le MPMI.
Sarà sufficiente infatti sconfinare per più di 90 giorni e per un importo superiore a 100 € (per le esposizioni di MPMI non superiori a un milione di euro e di 500 € per quelle superiori) e superiore all’1% del totale delle esposizioni verso la banca (rispetto al 5% ad oggi in vigore) per far sì che il credito venga segnalato come NPL (Non Performing Loans).
Ciò comporterà:
– una nuova verifica sull’affidamento in essere: qualora si rilevi una perdita superiore all’1%, la banca deve riclassificare il cliente in stato di default;
– il rischio di di possibili conseguenze negative anche ai soggetti connessi all’impresa, soprattutto nel caso di cointestatari di mutui o di società partecipate.
Il complesso scenario di
recessione legato alla situazione Covid ancora in atto costringerà le Imprese a
fare i conti con questa ulteriore e aspra normativa, che faciliterà l’emergere
di segnalazioni NPL alla Centrale Rischi.